stime d’evasione

Dall’intervista all’ideatore di tassa.li, un progetto che permette di segnalare online e in forma anonima la mancata emissione di fatture o scontrini fiscali, e di controllare in tempo reale la dislocazione geografica e l’ammontare delle segnalazioni, nel corso della trasmissione radiofonica Caterpillar del 9 gennaio 2012 (parte 1):

Domanda: Voi monitorate quanto è stato evaso come montante totale dell’evasione?

Risposta: Esattamente. Al momento contando che l’applicazione è attiva da giugno siamo a 2 milioni di euro di mancata emissione di documenti fiscali come vediamo dal sito. Però è una cifra che se la rapportiamo al numero degli italiani fa spavento perché al momento abbiamo 6000 utenti. Se ogni italiano fosse utente dell’applicazione e la usasse con continuità arriveremmo a superare i 40, 50 miliardi.

Non ho nulla da eccepire sul calcolo in sè: moltiplicando 2 milioni di euro prima per 10.000 (il rapporto tra i 60.000.000 di italiani e i 6.000 utenti del sito) e poi per 2 (il rapporto tra il numero di mesi da giugno, che escludo per comodità di conto, a dicembre e i 12 mesi dell’anno) si ottiene giustappunto la cifra di 40 miliardi di euro in un anno.

Tuttavia trovo un po’ azzardato usare questo calcolo per stimare l’ammontare dell’evasione fiscale, come sottintende la domanda degli intervistatori, e proprio perché è poco plausibile ritenere che tutti gli italiani, neonati e bambini compresi, debbano fare le stesse segnalazioni degli attuali utenti del sito. Come ho cercato di spiegare in le verità nascoste, il profilo dell’insieme dei normali cittadini può essere molto diverso (e di solito è molto diverso) da quello che risulta dalle dichiarazioni di un gruppo di intervistati ad hoc o, come nel presente caso, da un gruppo di persone che si sono autoselezionate a partecipare all’iniziativa. In sostanza: è possibile non avere aderito al progetto di tassa.li perché non si conosce l’iniziativa, perché non si vuole segnalare nulla o perché non si ha nulla da segnalare. Inquadrare tutti i cittadini nelle prime due categorie ignorando la terza è una scelta arbitraria e immotivata.

Proviamo per esempio a pensare a una delle tante raccolte di fondi che trovano spazio anche in televisione. Immaginiamo che 100.000 persone abbiano donato complessivamente 10 milioni di euro, versando 100 euro a testa. Si potrebbe allora dire che se tutti gli italiani avessero offerto la stessa somma si sarebbero raccolti 60.000.000 : 100.000 × 10 milioni = 6 miliardi di euro. Ma davvero ciò convincerebbe qualcuno di poter arrivare effettivamente a raccogliere una tale cifra, arruolando forzosamente tutti gli italiani nel ruolo di donatori?

3 pensieri su “stime d’evasione

  1. Non bisogna confondere le qualità di un risultato con quelle del procedimento seguito per ottenerlo. Un procedimento sballato può comunque produrre un risultato verosimile, senza per questo che ad esso si possa attribuire la minima attendibilità.
    Per inciso, trovo curioso che per tante persone sia più utile segnalare su web la mancata emissione di scontrini fiscali piuttosto che invece esigerla dai diretti interessati. Cosa che, oltre a risultare più semplice, azzererebbe istantaneamente la stima dell’evasione fiscale secondo il metodo adottato.
    Ma non voglio anche io cadere in troppo facili semplificazioni dell’argomento. Personalmente, in linea di massima concordo con la posizione di Aldo Giannulli http://www.aldogiannuli.it/2012/01/devo-congratularmi-con-mario-monti/ (il titolo, vorrei precisare, è sarcastico)

  2. Pingback: sei-uno-zero-nove » Blog » una brutta storia

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