morti dopo il vaccino, non per il vaccino


Su disposizione della procura, il Nas dei carabinieri sta sequestrando le fiale del lotto Abv 2856 in tutta Italia.

L’inchiesta è stata aperta su notizie di stampa relative alle morti di un sottufficiale della Marina […] e di un carabiniere […]: tutti e due sono stati vaccinati con il siero AstraZeneca proveniente dal lotto 2856.

da Repubblica.it dell’11 marzo 2021

Nel 2019 in Italia ci sono state circa 420mila nascite e 634mila morti. Il 2020 è stato un anno demograficamente anomalo per via della pandemia, ma non cambia il fatto che ogni giorno nascono e muoiono un migliaio e passa di persone. E’ difficile rendersi conto della dimensione di questo flusso ininterrotto di eventi se non astraendosi dalla nostra esperienza quotidiana circoscritta alla cerchia dei nostri parenti e conoscenti, o tuttalpiù all’insieme dei nostri concittadini.

La stragrande maggioranza delle morti riguarda persone in età avanzata, o in condizioni di salute già precarie. La stragrande maggioranza, ma non tutte. Ogni anno si verificano circa 60mila morti improvvise, cioè decessi di persone adulte non particolarmente anziane e senza disturbi fisici apparenti. 60mila morti improvvise su 60 milioni di italiani fanno mediamente mille morti improvvise all’anno, ovvero quasi 3 al giorno, ogni milione di abitanti. E’ con questi numeri che dobbiamo confrontarci per dare un senso (o negarlo) alla notizia delle morti sospette di due persone in Sicilia che avevano assunto da poco il vaccino. Vincendo la tentazione, umanissima di fronte a un fatto traumatico e doloroso come è ogni morte inattesa, di trovare una relazione, una causa, negli eventi immediatamente precedenti.

Secondo il rapporto del governo sulle vaccinazioni aggiornato all’11 marzo 2021 erano state vaccinate (o meglio: avevano ricevuto almeno una dose di vaccino) più di 4 milioni di persone non appartenenti alle categorie degli ultraottantenni e dei residenti nelle strutture residenziali per anziani.

Ma i giornali hanno concentrato la loro attenzione su due (tre secondo alcuni) morti specifiche, una avvenuta il giorno seguente e l’altra quindici giorni dopo la somministrazione di un particolare lotto del vaccino AstraZeneca, ABV2856. Tale lotto comprendeva 560mila dosi, di cui 250mila destinate all’Italia.

Di queste, nel nostro paese ne sono state usate almeno 97mila, in base a un conteggio molto parziale e molto probabilmente ben distante dal valore effettivo. Facciamo, per fare cifra tonda, 100mila, ricondando altresì che il vaccino AstraZeneca era inizialmente riservato alle persone sotto i 55 anni di età, limite poi esteso a 65 anni. Le 3 morti improvvise al giorno ogni milione di persone di cui dicevo prima corrispondono a 0,3 morti ogni 100mila persone. Ovvero a 0,3×15=4,5 morti in 15 giorni.

Insomma, da sole le due morti di cui tanto si parla rientrano nell’ordine naturale delle cose, ovvero della vita che fluisce per tutti, a prescindere da ciò che succede, vaccinazioni comprese. Dovrebbero far notizia solo qualora venisse accertata una relazione concreta con la somministrazione del vaccino che non sia unicamente quella, temporale, di essere capitate subito dopo. Possibile, ma improbabile, a mio avviso. Post hoc ergo propter hoc.

Il punto è che andando avanti, man mano che crescerà il numero di persone vaccinate, capiteranno altri casi simili. Non bisogna lasciarsi impressionare dai titoli dei giornali, che, insistendo sulle apparenti coincidenze di sigle, nomi, date, più o meno inconsapevolmente fomentano paure irrazionali.

E se anche qualcuno venisse preso dal panico e rinunciasse al vaccino, è importante che subito qualcun altro penda il suo posto, in modo da non rallentare il ritmo delle vaccinazioni. Col tempo chi ha avuto paura avrà modo di ricredersi e tornare sui propri passi.

1 pensiero su “morti dopo il vaccino, non per il vaccino

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