influencer is not causation

Belen Rodriguez riesce a fare con un post quello che non è riuscito agli ambientalisti in 25 anni: arriva l’ok alla Riserva naturale di Punta Bianca
Dagli anni Sessanta la grande roccia di Agrigento è danneggiata da esercitazioni dell’esercito nel vicino poligono. Le associazioni chiedono da tempo la tutela dell’area e l’ultimo sit-in è di pochi giorni fa. Ma il governatore si decide solo dopo l’uscita social della showgirl.

da ilFattoQuotidiano.it del 9 novembre 2021

Esistono due fallacie logiche note con locuzioni latine molto simili: post hoc ergo procter hoc e cum hoc ergo procter hoc, spesso abbreviate in post hoc e cum hoc.

Con post hoc si intende l’errore di chi interpreta due eventi occorsi in sequenza come causa il primo e come conseguenza il secondo, per il solo fatto di essersi verificati uno subito dopo o poco dopo l’altro.

L’esempio più attuale e plateale è quello di chi si convince che i vaccini anti-covid siano letali perché alcune persone muoiono poco tempo dopo ricevuto una dose. Ignorando il fatto ovvio che nessun vaccino garantisce l’immortalità.

Il giornale satirico Lercio (che mi regala momenti di ilarità) così ha titolato per mostrare l’ingenuità di un simile ragionamento:

oltre a proporre un’altra notizia totalmente assurda ma (o proprio per questo) godibile che sovverte l’ordine temporale tra (presunta) causa ed effetto:

Più sottile è la fallacia cum hoc, che consiste nel ritenere, di due eventi occorsi contemporamente, che uno sia la causa dell’altro, senza una valida argomentazione.

Nel mondo anglosassone questa fallacia è più nota con la frase correlation is not causation, anche se in realtà il termine correlazione non riguarderebbe due eventi singoli ma due fenomeni d’insieme.

Uno degli esempi più famosi che illustra il motto correlation is not causation recita più o meno così: nel periodo in cui si mangiano più gelati si registra anche un numero maggiore di morti per annegamento, quindi il consumo di gelati aumenta il rischio di annegare. Ovviamente non è così: consumo di gelati e annegamenti sono sì correlati, ma dipendono entrambi dalla stagione estiva, e dunque tra i due non esiste un nesso causale diretto.

Eppure i notiziari ci propongono molto frequentemente esempi di questo tipo, seppure meno plateali, consapevolmente o inconsapevolmente. Io stesso in passato ne ho commentato alcuni, come quando un giornale ha sostenuto che la banda larga aiuterebbe a migliorare il proprio reddito.

Ma torniamo alle coppie di eventi singoli. Il più delle volte le fallacie post hoc e cum hoc riflettono due desideri o bisogni inconsci della natura umana: quello, spesso interessato, di favorire una certa spiegazione dei fatti invece di un’altra (ho fatto una brutta faccia all’arbitro e lui ha ammonito l’avversario che mi ha spinto, quindi ho fatto bene a protestare), oppure quello di mettere ordine al flusso continuo e spesso caotico di informazioni ed eventi diversi che riempie le nostre vite, facendo preferire una spiegazione anche grossolana dei fatti all’idea che essi possono accadere insieme per puro caso (mentre cambiavo la gomma dell’auto ho visto un gatto nero, allora è vero che portano sfortuna).

Qualche volta però queste fallacie sono così strampalate da strappare un sorriso. In rete si sprecano i meme che ridicolizzano, bonariamente, casi del genere. Eccone alcuni:

Il gabbiano che si posa su una sbarra la piega col suo peso:

Il gatto che si sdraia sull’asfalto lo spacca col suo peso:

L’anatra entra sfasciando il cancello:

Il centro turistico scampato miracolosamente alla caduta di un asteroide:

Sgombriamo il campo da un possibile fraintendimento: negli esempi precedenti, gli eventi della scena (o che generano gli oggetti sulla scena) non sono simultanei; è l’osservatore che si rende conto della loro presenza nello stesso istante. Rovesciando poi, con un ragionamento grottesco, la sequenza temporale che li ha determinati.

C’è un caso di cronaca recente che ha fatto scalpore ma è passato inosservato ai più come esempio di fallacia temporale: Ronaldo agli Europei 2020 che, invitando a bere acqua invece di Coca Cola, ne avrebbe provocato il crollo (peraltro molto ingigantito) della quotazione di borsa.

Così, tra le tante testate che hanno riportato l’episodio, scriveva laStampa.it:

in conferenza stampa prima di Ungheria-Portogallo [.] CR7 ha spostato due bottigliette della nota bevanda sponsor dell’Europeo, prendendo in mano una bottiglia d’acqua naturale, perché non ama le bibite gasate per ragioni di alimentazione. Le conseguenze sono arrivate addirittura in Borsa. Le azioni della Coca Cola sono calate da 56,10 a 55,22 dollari. Una diminuzione pari all’1,6%. Così il valore complessivo della multinazionale è passato da 242 a 238 miliardi di dollari complessivi. Sono andati fumo 4 miliardi in poche ore.

Non mi pare però che nessuna testata nazionale abbia informato i lettori che il Guardian, il primo quotidiano britannico a dare la notizia, abbia poi ritirato il suo articolo sull’episodio giustificando così la sua decisione:

We published an agency article headlined Cristiano Ronaldo snub wipes billions off Coca-Cola’s market value (16 June), which said that the footballer’s removal of two bottles of Coca-Cola during a Euro 2020 press conference had coincided with a $4bn fall in the company’s share price. In fact, there had already been a fall accounting for a majority of the share price reduction before the press conference, and other factors may also have contributed to the drop.

Cioè, il presunto crollo sarebbe avvenuto poco prima del gesto di Ronaldo! Quindi non solo il Guardian ha frainteso una semplice coincidenza, ma ha sostenuto un’interpretazione causale dell’episodio in cui la causa segue l’effetto invece di precederlo, proprio come nei meme tanto divertenti quanto grotteschi che ho proposto sopra. Errore che poi peraltro ha correttamente riconosciuto.

Avevo salvato una bozza di questo articolo, senza poi rivederla, con il titolo Ronaldo is not causation.

Ma poi la notizia su Belen Rodriguez e Punta Bianca mi ha dato lo stimolo per terminare il mio lavoro.

Non conosco i dettagli della vicenda e sinceramente non mi interessa molto conoscerli, perché sono ragionevolmente convinto che si tratti di un caso analogo a quello di Ronaldo con la Coca Cola: molto probabilmente, l’appello di Belen è arrivato nel momento la decisione dell’istituzione della riserva naturale sarebbe arrivata comunque, grazie a tutte le iniziative intraprese negli anni precedenti.

E così alla fine ho cambiato il titolo. Non solo Ronaldo, ma Influencer is not causation.

Non sopravvalutiamo gli influencer. Sono influencer anche grazie a pubblicità ingiustificate di questo tipo: post hoc ergo propter hoc, cum hoc ergo propter hoc.

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