Italia terra di lotterie, scontrini e giocatori


Da PagoPa fanno sapere a Repubblica che a mandare in tilt l”app – in realtà solo la parte “portafoglio” dove caricare le carte – è il boom di richieste di richieste, oltre 6 mila al secondo – che hanno mandato in sovraccarico i servizi bancari.

In effetti l’app ora conta 6,3 milioni di download, mentre erano 4 milioni a novembre e un milione a luglio.

da repubblica.it del 7 dicembre

L’inizio del discusso programma di rimborsi sui pagamenti elettronici, con annessa lotteria di stato, è slittato dal 1 dicembre a domani, 8 dicembre. L’app IO che avrebbe dovuto permettere a tutti i cittadini di partecipare non era ancora completa in tutte le sue funzioni ed è stata aggiornata nelle scorse ore. E da quel momento, una marea di italiani si è precipitata a immettere i dati delle prorie carte e del prorio conto corrente su cui ricevere lo sconto del 10% sui prossimi acquisti eseguito con pagamenti elettronici. Del resto, non poteva essere diversamente, essendo a ridosso del via all’iniziativa.

Una marea sì ma… 6mila italiani al secondo… Un calcolo velocissimo mi dice che 6mila accessi al secondo per 60 secondi al minuto per 60 minuti all’ora per 24 ore fanno più di 500 milioni di accessi in un giorno, quando gli italiani sono appena 60 milioni.

E considerato che bambini e anziani senza carte di credito non possono iscriversi, e che, anzi, come lo stesso articolo segnala, a oggi solo 6,3 milioni di cittadini hanno installato l’app, a 6 mila accessi al secondo basterebbe poco più di un quarto d’ora per permettere a tutti i cittadini richiedenti di completare la propria registrazione.

Insomma, 6 mila accessi al secondo non è il volume medio delle richieste ma quello di picco che ha mandato in crisi la piattaforma. Ma soprattutto. Si tratta di un numero di accessi cui non corrisponde, molto verosimilmente, lo stesso numero di utenti. In altre parole: è più plausibile che siano i tentativi reiterati e insistenti di un certo numero di utenti a generare la gran parte delle richieste di accesso e a ingolfare la piattaforma, che d’altra parte da l’impressione di essere stata sviluppata in maniera non certo impeccabile, mandandola in tilt.

Se tutti i 6,3 milioni di utenti venissero invitati a presentarsi a orari prestabiliti, scaglionando uniformemente gli accessi nelle prossime 24 ore, sarebbe sufficiente, lato piattaforma, poter resistere a un carico di circa 70 accessi al secondo. Ovviamente ora non è possibile programmare una cosa del genere e forse non lo sarebbe stato nemmeno prima. Ma rende comunque l’idea che, come utenti, basta avere un po’ di pazienza perché tutto vada a posto. Lasciando passare un po’ di tempo tra un tentativo e l’altro, o riprovando in un orario sulla carta meno affollato. Suvvia, scontrini e lotteria non scappano.

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