Ebola comparato

L’epidemia di Ebola è uno degli eventi che ha calamitato l’attenzione giornalistica in quest’anno. I primi casi si sono registrati nel dicembre del 2013. Oggi, a distanza di un anno, con l’attenzione dei media che sta via via scemando, il bilancio delle vittime sfiora quota 7.600.

Tra i numerosi articoli che si sono occupati dell’argomento, ne cito tre, di altrettante prestigiose testate, dove diagrammi e grafici rivestono un ruolo essenziale per mettere a confronto i numeri delle principali malattie infettive ed evidenziare le peculiarità di quella da virus Ebola, ovvero il basso livello di contagio combinato però a un alto livello di mortalità.

  • Il diagramma a dispersione pubblicato dal Guardian:
  • La simulazione realizzata dal Washington Post (la visione sul sito originale è raccomandata):
  • La simulazione proposta dall’Economist (la visione sul sito originale è raccomandata):
  • Tutte e tre le rappresentazioni grafiche offrono un quadro basato sugli stessi parametri delle malattie: il tasso di contagio definito come il numero di persone in media cui una persona malata trasferisce l’infezione, e il tasso di mortalità, ovvero la frequenza dei casi in cui la malattia porta al decesso.

    Tuttavia lo fanno in modo differente. La prima è una rappresentazione statica, che interpreta i livelli dei due parametri per le maggiori malattie infettive come punti nel piano cartesiano: da destra a sinistra aumenta il livello di contagio, dal basso verso l’alto quello di mortalità. Inoltre i colori indicano il principale veicolo di trasmissione delle malattie. In questo grafico, la malattia da virus Ebola si caratterizza per la sua posizione in alto a sinistra.

    Le altre due rappresentazioni invece usano i valori dei due parametri per offrire una visione dinamica del processo con cui le malattie si propagano. L’una in particolare è una simulazione temporale che mostra con lo scorrere dei giorni dall’inizio dell’infezione come variano il numero di persone che si ammalano e che poi muoiono o guariscono per ogni malattia. Rende conto del fatto che quella da virus Ebola si caratterizza per la bassa velocità di infezione. L’altra è ancora una simulazione che evidenzia in che misura l’infezione si propaga, sempre in termini di numero di nuovi casi e di decessi, da una persona alla sua cerchia e da queste alle cerchie successive. In entrambi i casi le simulazioni sono vincolate ai livelli dei parametri che caratterizzano le malattie ma procedono casualmente, nel senso che ogni volta che vengono avviate producono un risultato diverso, la qual cosa contribuisce ad aumentare il loro realismo.

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