tradito

creazione150.jpgA scriverlo è una ricerca dell’Università di Oxford: se l’anulare destro è molto più lungo del dito indice della stessa mano l’uomo, ma anche la donna, è naturalmente incline al tradimento. La ragione? La lunghezza del dito è determinata dalla quantità di testosterone che il feto “assorbe” quando si trova nell’utero materno.

L’anulare lungo fa il marito traditore, RaiNews, 4 febbraio 2015

A qualche giorno di distanza dalla presentazione della ricerca secondo cui le inclinazioni adultere di uomini e donne dipenderebbero dalla lunghezza del loro dito indice, le rivelazioni di un membro del gruppo di ricercatori, che ovviamente desidera rimanere anonimo, gettano più di un’ombra sui risultati ottenuti.

Sembra infatti che non sia stato dichiarato all’inizio della ricerca, come prevedono tutti i protocolli di questo tipo di ricerche, in che termini misurare la lunghezza relativa del dito indice. Sarebbero stati invece rilevati, per ciascun soggetto partecipante allo studio, la lunghezza di tutte le dieci dita delle mani, nonché il diametro dell’alluce sinistro. Al termine della raccolta dei dati sarebbero quindi stati effettuati a porte chiuse tutti i possibili confronti relativi al dito indice, osservando la presenza di una relazione statisticamente significativa tra i livelli di testosterone e la differenza nella lunghezza rispetto ad anulare e medio ma non quella rispetto a pollice e mignolo, mentre per l’alluce sinistro i dati non erano conclusivi. In altre parole, c’è il sospetto che sia stato adottato, anche solo inconsapevolmente, un tipo di misura che ha consentito di sostenere il legame tra dito indice e tendenza alla promiscuità sessuale e quindi ha agevolato la pubblicazione dello studio e assicurato l’interesse dei media. Anche se la scelta del dito anulare come termine di paragone per l’indice è stato difeso con più di una argomentazione convincente: è il simmetrico dell’indice rispetto al dito mediano della mano; è il simbolo universalmente riconosciuto dell’unione sentimentale e della promessa di fedeltà al partner; è il primo dito della mano in ordine alfabetico.

Ma non è finita qui. La tendenza alla promiscuità di uomini e donne in età adulta era stata accertata in base alle risposte fornite in precedenza a un questionario sulle abitudini e i comportamenti sessuali. Solo pochi giorni prima della presentazione dei risultati, l’informatore che ha rivelato le manovre poco chiare dei suoi collegi avrebbe somministrato per suo scrupolo ai soggetti partecipanti allo studio un secondo questionario, identico al primo, riscontrando nel 45% dei casi risposte difformi da quelle fornite la prima volta. Tuttavia il gruppo dei ricercatori, invece di sospendere in via prudenziale la comunicazione alla stampa dei risultati della ricerca, avrebbe deciso di far finta di niente e, cosa inaudita, di simulare l’acquisizione delle risposte alle ultime interviste dopo la pubblicazione del loro articolo per presentare un nuovo lavoro a integrazione del primo, quasi senza muovere un dito, che dimostri stavolta la relazione tra lunghezza del dito indice e inclinazione alla menzogna. Sarebbe perfino già stata approntata una teoria sociobiologica a spiegazione dei risultati osservati: indici lunghi sarebbero determinati da un alto livello di testosterone, che come noto è associato a un intenso appetito sessuale: quando questo trova sfogo in in relazioni promiscue, allora si hanno i tradimenti; quando invece non trova sfogo, allora gli individui sarebbero comunque portati a millantare relazioni sessuali in effetti mai avvenute, e quindi a sublimare con bugie di fantasia le proprie pulsioni non soddisfatte.

I fatti descritti non depongono certo per la serietà dell’ambiente scientifico. Ma, a scanso di fraintendimenti, è meglio mantenere un po’ di cautela, perché non è detto che sia tutto vero: secondo un altro testimone, infatti, la versione dell’informatore non è molto credibile perché questi avrebbe delle mani con indici lunghi e affusolati; occorre dunque non trascurare la possibilità che si tratti di un traditore impenitente o di un bugiardo seriale. O entrambe le cose.

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