spaccare il centesimo

Un lettore mi segnala un altro caso di misurazioni con un grado di precisione assurdo. Si tratta delle previsioni meteo pubblicate sul televideo Rai regionale, dove le temperature sono esposte al centesimo di grado centigrado. Oltre che del tutto inutile, la cosa appare illogica dato che non ho mai visto riportare le temperature osservate con questo livello di precisione: sul sito dell’Arpa si arriva al più ai decimi di grado, mentre i principali servizi di informazione meteorologica si fermano agli interi.

Chissà almeno se le seconde cifre decimali possono essere utizzate per costruire un generatore di numeri casuali…

quando la precisione doppia è super(flua)

Da L’eco di Bergamo del 25 febbraio 2013:

cortesia di Giorces

È l’unica sezione elettorale allestita a Brumano la prima a chiudere lo spoglio per Camera in Bergamasca. Alle 16,24 presidente e scrutatori hanno inviato il dato definitivo: il Pdl è al 45%, il Pd al 20,96%, Monti al 17,74%, Grillo all’11,29%.

Il dato è ovviamente una semplice curiosità, ma che fornisce un primo polso di quello che hanno scelto i bergamaschi. Brumano è un paese molto piccolo, solo 86 abitanti, in valle Imagna.

Con qualche veloce conto si scopre che i votanti sono a Brumano sono stati 62. Basta infatti moltiplicare tutti i numeri fino a 86 per 0,2096, 0,1774 e 0,1129 e verificare quale lascia gli scarti minori rispetto agli interi più vicini.

In casi come questo però indicare percentuali con una o due cifre decimali è eccessivo, perché lo 0,01% di 62 votanti è uguale a 0,0062 votanti o, viceversa, ogni elettore vale l’1,6%, cioé 1/62*100%. E contare frazioni di elettori non si può. E soprattutto non ha senso. Alla fine l’unica percentuale riportata correttamente è la prima, il 45%, e lo 0,16% che, rispetto alle successive, si è perso per strada non cambia il numero dei votanti che rappresenta.

Le percentuali con una o due virgole possono risultare significative solo quando la numerosità della popolazione di riferimento è almeno di qualche centinaia di unità o di qualche migliaia di unità, rispettivamente. Anche in queste situazioni però la maggior parte delle volte le cifre percentuali intere rendono già l’idea della distribuzione del carattere osservato, senza che la precisazione delle cifre decimali apporti un sostanziale contributo alla descrizione del quadro offerto.

notizia data, notizia imboscata

Dal sito dell’agenzia Ansa del 29 maggio 2012:

Secondo calcoli della Nasa – che attraverso i suoi satelliti ha quantificato il numero degli alberi che popolano la Terra – ogni abitante del Globo ha oggi una dotazione ipotetica di 61 alberi, ma ne consuma 20 ogni anno, secondo una media statistica.

Dato che non penso proprio che nel giro di tre anni il nostro pianeta subisca una deforestazione totale, come in Rapa nui, ci deve essere un dato che è stato imboscato ma che spiega perché ciò non accadrà. Propongo di riportarlo sotto il titolo: la ricrescita felice: ogni anno in media nascono 20 nuovi alberi per ogni abitante della Terra. Oppure, qualcosa di ancora più eclatante, il ricambio della foresta: bastano tre anni per rimpiazzare tutti gli alberi della Terra con altrettanti nuovi. Secondo una media statistica, ovviamente. :)