la salamandra calcistica

cortesia di EscherMath

Cristiano Ronaldo, statistica favorevole. Gol “garantito” alla 3ª giornata

Nelle 9 stagioni al Real Madrid, infatti, CR7 ha timbrato il cartellino alla 3ª giornata in ben 7 annate. In uno dei due match a secco, il portoghese ha comunque regalato un assist vincente mentre nell’ultima stagione madrilena era assente per squalifica. Inoltre, in 4 delle 7 partite a segno, Ronaldo veniva, come adesso, da un digiuno nelle prime due giornate di campionato e addirittura nel 2015/2016 si sbloccò impallinando per ben 5 volte l’Espanyol. 13 reti in totale alla 3ª giornata per il ragazzo di Funchal. I numeri parlano chiaro: contro il Parma, Cristiano è pronto a far esplodere il primo “siuuu” dell’era juventina.

da La Gazzetta dello Sport, 28 agosto 2018

Juventus, nessuna paura. CR7 ha segnato il suo primo gol solo 3 volte prima di settembre

La casella 0 alla voce gol di Cristiano Ronaldo alla Juventus ha fatto preoccupare il popolo bianconero che però può dormire sogni tranquilli grazie a una statistica. CR7 infatti è andato in gol soltanto in 3 occasioni nella sua carriera (18 stagioni) prima del mese di settembre. L’ultimo sigillo estivo è arrivato nel 2015, quando il Real Madrid vinse 2-0 contro il Cordoba.

da fanpage.it, 3 settembre 2018

Tra tutte le statistiche, quelle basate sui precedenti, ovvero su serie storiche che arrivano a contemplare eventi di anni e anni addietro, sono le più insulse. Possono anche apparire suggestive, ma il loro valore predittivo, ovvero la loro capacità di anticipare un evento futuro, è pressoché nullo. Tanto varrebbe fare un pronostico lanciando una moneta.

Ogni volta che ne leggo una come quelle citate mi viene in mente la stessa parola: gerrymandering. Il termine indica la pratica subdola da parte di un politico in carica o più in generale di un partito al governo di ridefinire i confini dei collegi elettorali in un sistema maggioritario in modo da rendere più facile la propria vittoria alle successive elezioni. Il termine fonde il nome del primo politico noto per averla messa in atto (l’americano Gerry) con le ultime sillabe del nome inglese della salamandra cui finiva per somigliare la mappa del collegio elettorale ridisegnato in maniera artificiosa sulla base della differente propensione al voto dei suoi residenti. Spero che l’immagine tratta da Wikipedia sia sufficientemente esplicativa.

Riconosco che l’analogia non è perfetta. Chi pratica il gerrymandering cambia attivamente le leggi servendosi delle statistiche sull’elettorato per condizionare il risultato delle future elezioni; l’analista sportivo cerca soltanto una qualche interpretazione delle statistiche sui precedenti che gli faccia apparire gli eventi futuri meno incerti di quanto siano realmente.

Ma c’è qualcosa di contorto che accomuna entrambe le operazioni e che per me può essere rappresentato dall’immagine del profilo tortuoso di una salamandra che si muove ondeggiando: nel primo caso è la mappa dei collegi elettorali che, ridisegnata per concentrare opportunamente gli elettori di un certo tipo, arriva a distorcere la naturale ripartizione geografica di un territorio; nel secondo, è la ricerca spasmodica di un criterio, non importa quanto forzato, in base al quale filtrare una serie di dati da cui risulti la prevalenza di un certo risultato.

Il gerrymandering è poco onesto ma, eseguito con scaltrezza, funziona, perché basato su regolarità statistiche (l’orientamento politico è correlato con lo status demografico e socio-economico) rilevate su larga scala (migliaia di elettori). Le statistiche sui precedenti invece, sono proposte in buona fede ma non hanno alcun valore. In generale perché si basano su un numero limitato di casi (qualche decina al più) dilatati nel tempo e occorsi in condizioni e contesti molto differenti tra loro. Dieci anni per un calciatore comportano tantissimi cambiamenti: nella squadra, nel modulo di gioco, nel ruolo, nel fisico, per citare solo i fattori principali. Discorso analogo vale per una squadra.

Quando poi i precedenti vengono selezionati sulla base di un criterio arbitrario scelto tra ennemila possibili si può arrivare al paradosso di raggiungere conclusioni opposte, come nel presente caso, a seconda che ci si concentri solo sulle terze giornate di campionato o solo su quelle in calendario ad agosto. Non c’è sta stupirsi: la salamandra calcistica può essere anche considerata una forma di cherry picking, cioè, come ho già spiegato diverse volte, di scelta più o meno (in)consapevole dei soli dati che favoriscono una certa conclusione. Nello cherry picking in generale tale conclusione serve a convalidare l’assunto iniziale sostenuta dall’autore; nella salamandra è una qualunque conclusione che, sulla base di percentuali sbilanciate in un senso o in un altro, faccia apparire il futuro (mi si perdoni il gioco di parole) come già segnato o quasi. Un modo, insomma, per esorcizzare l’incertezza insita in tutte le cose dell’uomo.

2 pensieri su “la salamandra calcistica

  1. Pingback: mai dire mai due volte | sei-uno-zero-nove

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