Se torniamo a Omicron (la cui esponenzialità prevede un raddoppio di casi ogni 2-3 giorni) e alla sua diffusione, possiamo analogamente calcolare che, partendo dai circa 50 casi italiani di oggi, ci troveremo ad averne cinquantamila entro la Befana.Questo in un paese dove il tasso di positività dei tamponi e la percentuale della variante Omicron sui positivi sono da 3 a 5 volte più basse di quelle di molti altri paesi europei.
Facciamo ora il caso di un paese dove ogni 1000 tamponi i positivi siano 200 (come avviene per esempio in Germania) e dove di il 5 per cento di questi (come non è ancora, ma potrebbe essere nel giro di pochi giorni) sia portatore della variante Omicron.
Se un milione di cittadini di questo ipotetico paese entrasse in Italia nei prossimi giorni (in epoca pre-Covid circa 5 milioni di stranieri venivano in Italia per le vacanze di fine anno), tra di loro ci sarebbero 10.000 soggetti infettati da Omicron, indipendentemente dalla loro condizione vaccinale.
Sulla nostra scacchiera questo ci farebbe fare un balzo in avanti di almeno una quindicina di caselle, cioè di altrettanti giorni.
Abbastanza per rovinarci Natale e l’ultimo dell’anno. La decisione di Draghi mira ad evitare questo rischio, consentendo nel frattempo a qualche milione di Italiani in più di fare la terza dose.
da Domani del 17 dicembre 2021
L’editoriale di Domani giustifica così la decisione del governo di imporre l’obbligo di tampone a chi entra in Italia. Peccato che il ragionamento su cui si basa il calcolo presentato sia doppiamente fallace, sopravvalutando di molto l’efficacia di una simile disposizione. …