Ho scritto qualche giorno fa che l’evolversi della situazione sarebbe stato veloce e così è stato.
Devo cercare di mettere per iscritto in fretta le mie idee se non voglio che tra qualche giorno appaiano sorpassate.
Nessuno sa quanti sono i contagiati da coronavirus. Nessuno. I numeri che vengono comunicati giornalmente dalle autorità e riportati sugli organi d’informazione rappresentano, come in molti hanno capito, una tremenda sottostima del numero di contagiati, perché si riferiscono solo ai casi sintomatici, anzi, forse anche solo ai casi più gravi tra i sintomatici.
In teoria basterebbe un campione probabilistico di qualche migliaio di test in tutta Italia per avere una ragionevole stima della percentuale (e del numero) di contagiati. Cioè un campione selezionato scegliendo a caso tra tutti gli italiani, eventualmente rispettando delle quote per ripartizione geografica, fascia d’età e genere.
Conoscere il numero dei contagiati aiuterebbe a capire a che punto è davvero l’epidemia, tanto che un gruppo di esperti ha lanciato un appello per effettuare una massiccia campagna di test. Sull’iniziativa però ci sono pareri discordanti; qualcuno ha espresso dubbi sull’attendibilità e sull’effetto dei risultati. In particolare perché, nei casi asintomatici allo stadio iniziale, non si sa in quale percentuale, il test tramite tampone non sarebbe in grado di rilevare la presenza del virus e l’esito negativo potrebbe portare le persone a comportarsi senza più la necessaria prudenza, mettendo a rischio chi viene in contatto con loro.
Comunque sia, i ventimila e passa contagiati ufficiali sono solo i casi accertati. Sul numero, molto verosimilmente rilevante, di quelli che sfuggono alla rilevazione siamo solo nella condizione di fare delle ipotesi. …