quanti sono i contagiati in Italia

Ho scritto qualche giorno fa che l’evolversi della situazione sarebbe stato veloce e così è stato.

Devo cercare di mettere per iscritto in fretta le mie idee se non voglio che tra qualche giorno appaiano sorpassate.

Nessuno sa quanti sono i contagiati da coronavirus. Nessuno. I numeri che vengono comunicati giornalmente dalle autorità e riportati sugli organi d’informazione rappresentano, come in molti hanno capito, una tremenda sottostima del numero di contagiati, perché si riferiscono solo ai casi sintomatici, anzi, forse anche solo ai casi più gravi tra i sintomatici.

In teoria basterebbe un campione probabilistico di qualche migliaio di test in tutta Italia per avere una ragionevole stima della percentuale (e del numero) di contagiati. Cioè un campione selezionato scegliendo a caso tra tutti gli italiani, eventualmente rispettando delle quote per ripartizione geografica, fascia d’età e genere.

Conoscere il numero dei contagiati aiuterebbe a capire a che punto è davvero l’epidemia, tanto che un gruppo di esperti ha lanciato un appello per effettuare una massiccia campagna di test. Sull’iniziativa però ci sono pareri discordanti; qualcuno ha espresso dubbi sull’attendibilità e sull’effetto dei risultati. In particolare perché, nei casi asintomatici allo stadio iniziale, non si sa in quale percentuale, il test tramite tampone non sarebbe in grado di rilevare la presenza del virus e l’esito negativo potrebbe portare le persone a comportarsi senza più la necessaria prudenza, mettendo a rischio chi viene in contatto con loro.

Comunque sia, i ventimila e passa contagiati ufficiali sono solo i casi accertati. Sul numero, molto verosimilmente rilevante, di quelli che sfuggono alla rilevazione siamo solo nella condizione di fare delle ipotesi.

stop comunque

cortesia di Rodrigo Olivera

“In caso di giocatore positivo a coronavirus, non possiamo escludere la sospensione del campionato”.
In una intervista a ‘Dribbling’, su RaiDue, il presidente della Figc, Gabriele Gravina non esclude che la serie A possa fermarsi del tutto.

da la Repubblica del 7 marzo 2020

In queste ore gli eventi si susseguono veloci e la decisione di fermare in ogni caso il campionato sembra imminente.

Mi sembra comunque interessante discutere dell’ipotesi “di giocatore positivo”. Istintivamente, infatti, subito dopo avere letto il titolo della notizia, ho pensato: sicuramente c’è (almeno) un giocatore positivo! Ma ho anche imparato che a volte il calcolo delle probabilità è controintuitivo. E così mi sono messo a fare qualche conto per valutare quanto è probabile l’ipotesi prospettata. Per fortuna il calcolo è molto semplice; somiglia a quello che descrive il paradosso dei compleanni e che ho già svolto in passato commentando un paio di episodi di cronaca.

Supponiamo che in Italia la percentuale di infetti nella popolazione sia dell’1%, e, siccome il virus non fa distinzione tra una professione e un’altra, di poter adottare la stessa percentuale anche per l’insieme dei giocatori.

Considerando una rosa di 20 giocatori per squadra, i calciatori di serie A sarebbero 400, e il numero atteso di giocatori infetti sarebbe l’1% di 400, cioè 4; analogamente, conteggiando 25 giocatori per squadra si avrebbero 500 calciatori, di cui 5 infetti.

Le due proporzioni precedenti però non permettono di fare valutazioni probabilistiche, nello specifico di indicare con quale probabilità c’è almeno un caso positivo. Abbiamo bisogno di un calcolo più mirato.