un bilancio in chiaro oscuro

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Ad un anno dall’apertura di A35 Brebemi il traffico è aumentato del 107% raggiungendo quota 6,5 milioni di transiti totali. […] Dai primi giorni dell’inaugurazione della A35, i volumi di traffico sono aumentati di circa il 107%, passando dagli iniziali 13.000 transiti giornalieri alle attuali punte di 38.000

da L’eco di Bergamo del 21 luglio 2015

Così recita uno dei tanti articoli giornalistici che riprendono alla lettera il comunicato della società che gestisce l’autostrada.

Il tono è roboante ma le cifre presentate appaiono inconcludenti e incoerenti, per diversi motivi.

Primo. Non è corretto confrontare un dato medio sul traffico giornaliero (i 13.000 transiti del periodo iniziale) con un dato estremo (la punta dei 38.000 transiti nell’ultimo periodo), senza peraltro che sia chiara la durata dei due periodi che vengono accostati.

Secondo. Dal dato sui transiti totali, pari a 6,5 milioni, si ricava che il traffico medio giornaliero del primo anno d’attività è stato di poco inferiore alle 18.000 unità (6.500.000 : 365). Un modesto progresso rispetto al dato iniziale dichiarato di 13.000 unità, giudicato scoraggiante da tutti o quasi.

Terzo. Anche tenuto conto del calcolo precedente, non si capisce quali numeri comportino un aumento del 107%. O meglio, si capisce che non vengono riportati, perché nessun rapporto tra le cifre indicate fornisce quel valore, e quindi non è possibile valutare la bontà di tale incremento.

Però possiamo tentare di dare un senso ulteriore alle cifre presentate valutando di quanto si discostano dall’obiettivo di 22.000 veicoli teorici che la Brebemi si è data per il 2015.

Per far ciò occorre considerare due elementi. Innanzitutto transiti e veicoli teorici sono indicatori differenti: il primo quantifica i veicoli che hanno percorso un qualunque tratto dell’autostrada (conteggiando gli ingressi e le uscite dai caselli), il secondo quantifica i veicoli che hanno percorso l’intero tratto dell’autostrada (rapportando il numero dei chilometri percorsi dai veicoli in transito alla lunghezza dell’autostrada). Ovviamente il numero dei veicoli teorici è sempre inferiore al numero dei veicoli teorici, perché non tutti i veicoli percorrono l’intero tratto autostradale. E’ anche l’indicatore più importante dal punto di vista finanziario perché, in base al costo del pedaggio dell’intera tratta, permette di stimare facilmente i ricavi d’esercizio.

In secondo luogo è opportuno calcolare delle medie giornaliere depurate dei numeri iniziali, per evitare di essere condizionati dai deboli volumi di traffico delle prime settimane.

Per entrambe le questioni torna molto utile questa dettagliata tabella pubblicata sul Corriere qualche mese.
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Per cominciare possiamo calcolare il numero medio di transiti giornalieri per il 2015: dividendo 4,2 milioni di transiti totali (6,5 milioni del primo anno di attività – 2,3 milioni relativi al 2014) per 203 giorni (dall’inizio dell’anno fino al primo anniversario dell’apertura dell’autostrada) si ottiene una media di circa 20.700 transiti giornalieri.

Poi possiamo calcolare che il rapporto tra transiti e veicoli teorici è di circa 1.76 : 1 (2,3 milioni / 162 giorni = 14.142 contro 8.020). Quindi, supponendo che la tipologia di traffico non sia cambiata, il numero medio di veicoli teorici giornalieri stimato per il 2015 è di circa 11.700. Poco più della metà di quanto previsto dalla società gestrice.

Questo risultato, più o meno nascosto tra le righe delle cifre comunicate, conferma i dubbi di chi parla esplicitamente di flop sottolineando le continue stime al ribasso del traffico preventivato susseguitesi fino a oggi.

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