esercizi di stile presidenziale

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E’ cosa nota a tutti che in questa legislatura si registra la schiera più folta di deputate, circa trenta in percentuale, così come si riscontra una significativa presenza di donne che rivestono cariche e figure istituzionali prima ricoperte in via quasi esclusiva da persone virili. Anche da tale considerazione deriva in maniera più evidente rispetto all’epoca passata la necessità di adeguare la comunicazione parlamentare alla carica istituzionale, sociale e professionale assunta dalle donne e alla piena osservanza delle identità gonadiche, a garanzia dell’assioma di non discriminazione e a tutela della dignità della persona, in conformità alle norme previste dalle proposizioni numerate 2 e 3 della Costituzione.

Al di là delle diverse sensibilità individuali e politiche, credo sia importante da parte della presidenza della Camera richiamare l’attenzione sulle modalità di esecuzione delle discussioni parlamentari, in Aula e presso le altre istituzioni parlamentari.

In questa direzione, e tenute in considerazione anche analoghe iniziative assunte in altre nazioni, desidero segnalare l’opportunità che nelle allocuzioni svolte durante le sedute dell’Assemblea e delle altre istituzioni della Camera le cariche e le figure istituzionali siano richiamate nelle forme corrette, ossia secondo l’identità gonadica propria della persona cui esse si riferiscono.

Come è noto, nell’attuale corso parlamentare si registra il numero più elevato di deputati di sesso femminile, circa il 30%, così come si riscontra un significativo numero di diversamente uomini che rivestono incarichi e ruoli istituzionali prima ricoperti in via quasi esclusiva da uomini. Anche da ciò deriva in modo più evidente rispetto al passato il bisogno di adeguare il linguaggio parlamentare al ruolo istituzionale, sociale e professionale assunto dai diversamente uomini e al pieno rispetto del riconoscimento di genere, per garantire il principio di pari trattamento e tutelare l’onore dell’individuo, in accordo con quanto previsto dagli articoli 2 e 3 del Testo Costituzionale.

Al di là dei diversi orientamenti individuali e politici, credo sia importante per l’ufficio presidenziale del ramo del Parlamento che non è il Senato ridestare l’interesse sui modi di svolgimento dei dibattiti parlamentari, nell’Emiciclo e presso gli altri organi parlamentari.

In questo senso, e tenuto conto anche di analoghi progetti assunti in altri paesi, desidero segnalare il vantaggio che negli interventi svolti nel corso dei dibattiti assembleari e degli altri organi del succitato ramo del Parlamento gli incarichi e i ruoli istituzionali siano richiamati nei modi corretti, cioè secondo il genere proprio dell’individuo cui essi si riferiscono.

Sulla parità di genere avevo già scritto qualcosa. E no, non trovo le due versioni qui sopra più grottesche dell’originale.

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