addirittura dell’umanità

Non stupisce […] che la vittoria di misura del Leave – decretata da 638 mila persone, lo 0,008 per cento dell’umanità – vittoria che ha messo in moto spostamenti di migliaia di miliardi, con conseguenze sulle vite di miliardi di persone in tutto il pianeta – sia stata determinata dai cittadini inglesi meno istruiti (il 66% di coloro che hanno interrotto gli studi a 16 anni).

Giorgio Gori sull’esito del referendum Brexit, 26 giugno 2016

Così scrive Gori dopo la provocazione del suo tweet Elettori disinformati producono disastri epocali, sostenendo di voler proporre qualche ulteriore spunto di riflessione.

Ho già spiegato perché non ritengo corretto leggere il risultato del referendum britannico in bianco e nero, come se l’elettorato si dividesse in cittadini ignoranti che votano per una causa sbagliata e cittadini colti che votano per la causa giusta. Dunque mi limiterò a fare qualche considerazione sui numeri che cita.

brutti vecchi e cattivi

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Questa tabella, di cui non sono stato in grado di risalire all’originale, è stata forse la più pubblicata sui social media tra i commenti a caldo sull’esito del referendum per la permanenza o l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Parto subito con un paio constatazioni. Il paese sulla questione dell’appartenenza alla UE è spaccato a metà: poco più del 50% dei votanti da una parte, poco meno del 50% dall’altra. Secondo i principali sondaggi, i giovani si sarebbero schierati in maggioranza per la permanenza nella UE, gli anziani per l’uscita.

Detto questo, è mia personale convinzione che leggere il risultato del voto esclusivamente nei termini della componente demografica è scorretto, e delegittimarlo in virtù di questa lettura (dipingendo gli anziani come un corpo compatto di zotici egoisti e i giovani un corpo compatto di povere vittime cui viene rubato il futuro) è disonesto e odioso.

Come mostrano diverse analisi, ci sono altri fattori che risultano correlati all’esito del voto: il tasso differenziale di astensione rispetto all’età, il livello di istruzione, il livello di reddito, il grado di urbanizzazione, la nazionalità. Ma c’è chi se ne serve per tratteggiare un quadro a tinte ancora più fosche: a favore del brexit avrebbero votato anziani, campagnoli, incolti e con un basso livello di reddito. Una semplificazione che dimentica, o fa finta di dimenticare, che l’astensione è stata più alta proprio laddove l’elettorato era mediamente più giovane e che pure smentisce chi contrappone giovani sofferenti ad anziani benestanti.

il genio della totofuffa

tototruffa-150.jpgUN SISTEMONE da record per tentare l’assalto al jackpot più alto d’Europa dal paese “più sfortunato d’Italia”. È quello che verrà giocato domenica a Colobraro, in provincia di Matera: 1.300 anime.

L’idea è venuta al sindaco [che] da quando è stato eletto le sta provando tutte, ma proprio tutte, per sconfiggere la fama che precede il nome del suo paese, […] una maledizione [costruita da] storie di masciare (le streghe in dialetto lucano) e […] piccole sventure ambientate in paese […].

[Dopo varie iniziative] il sindaco ha avuto l’intuizione del Superenalotto […]. Così ha preso il telefono e ha chiamato la Sisal [dove] “Hanno capito subito lo spirito e si sono messi a disposizione”.

Domenica mattina verrà giocato un maxi-sistema da 1.100 quote, qualcuna in più del numero dei residenti maggiori di 18 anni […]. In palio per chi dovesse fare 6 all’estrazione di martedì ci sono oltre 93milioni di euro.

Sisal ha deciso di farsi carico del costo del maxi-sistema, quindi le schedine verranno distribuite gratuitamente […]. Ma ha pensato anche a un premio di consolazione di 10mila euro nel caso in cui nessuna delle combinazioni giocate dovesse risultare vincente. […] Perché la sfortuna non esiste, ma col calcolo delle probabilità è sempre meglio andarci cauti.

da La Repubblica, 11 giugno 2016

Una trovata perfetta, direi geniale: da una parte un paese (“quel paese”, come lo chiamerebbero scaramanticamente i superstiziosi che si rifiutano addirittura di pronunciarne il nome), che vuole smentire la credenza popolare di portare iella o, chissà, vuole cavalcarla a fini turistici, dall’altra l’ente che gestisce le scommesse al Totocalcio e SuperEnalotto che ha colto al volo un’occasione originale per farsi pubblicità a costo quasi zero.

Ed è su questo aspetto, il costo zero, che vorrei soffermarmi.